Per raschiare le rocce (anno 2019)
di Anna Laura Longo
Per raschiare le rocce rientra tra i "Varchi pianistici" avviati nell'anno 2019 e incentrati sulla frammentazione e sulla costruzione di istantanei ribaltamenti tra pienezza e vuoto, in senso sonoro e acustico, con un'integrazione di flash di tipo "audio-visivo". Il tutto conduce verso una particolare messa in rilievo delle risonanze, ottenibili attraverso l'impiego del pianoforte.
Il brano, nello specifico, è stato realizzato su un pianoforte di marchio Schulze Pollmann sperimentalmente munito aghi e aculei, di dimensioni diversificate, aventi lo scopo di trattenere i tasti in uno stato stato di parziale o totale abbassamento, per una messa in vibrazione di specifici e conseguenti suoni armonici. L'oggetto, in questo caso, viene ad esser visto come ausilio, ma al contempo come un'affascinante interferenza.
All'origine della strutturazione del brano stesso è presente un rimando al testo poetico - di natura ugualmente oggettuale - che va a chiudere la raccolta Plasma / Sottomultipli del tema "Ricordo" (Fermenti editrice). Nella pagina in questione, a mo' di inserto di tipo materico, si staglia un vero e proprio ago, fissato mediante la tecnica del collage. Da esso prende avvio il componimento poetico.
Tornando al brano vero e proprio è importante mettere in evidenza il fatto che venga privilegiato e accentuato un senso aperto e libero di discontinuità, attraverso un dispiegamento di "lampi di dinamismo" che si accompagnano a tenui passaggi. Questi ultimi si nutrono di suoni isolati.
Oltre ad essere pensato per una proposta propriamente performativa, il brano è stato altresì concepito e di fatto utilizzato nell'ambito del progetto di natura audio-visuale intitolato Nei terreni preservati dalla siccità dove musiche strumentali, in questo caso pianistiche, vanno ad accompagnare, corroborare e potenziare sensorialmente l'atto dello sfogliare. Gli ascoltatori e le ascoltatrici che fruiscono dei materiali si ritrovano all'interno di un'esperienza ampliata.
Il progetto in tal modo si apre a un'ipotesi di componibilità e di effettiva stratificazione di intenti, prevedendo una viva compattazione degli elementi chiamati in causa e, inoltre, un confronto diretto e possibile tra gestualità, pratiche performative e scritture sperimentali.
Di seguito il collegamento per effettuare l'ascolto:
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