Ricerche sonore e riflessioni estetiche ampliate (campi di interesse e di indagine)
Anna Laura Longo ha effettuato ricerche peculiari sul tema del riconoscimento in musica. A tale riguardo un suo saggio, intitolato Riconoscimenti all'ascolto - Un atlante possibile, è apparso sul n.184 della rivista Musica Domani, organismo ufficiale della SIEM -Società Italiana per l'Educazione musicale.
Un'ulteriore indagine approfondita verte sui criteri numerici (di tipo teorico-musicale), riconducibili al movimento. Suoi articoli sono apparsi in tal senso su Musicheria, Rivista di educazione al suono e alla musica. In particolare vanno menzionati i due contributi intitolati Sui risvolti tensivi dei ritmi puntati e Ramificazioni dal Mikrokosmos.
Ha stabilito ulteriori collaborazioni con Riviste e Blog tra cui: Fucine Mute (va menzionato lo scritto Xenakis un intermediario, prodotto in occasione dell'anniversario della morte del compositore), Diwali Rivista Contaminata, Le reti di Dedalus, Racconti di musica, La recherche.
Su L'Age d'Or rivista, sono apparsi specifici approfondimenti su P. Boulez e su I. Xenakis a partire da un percorso analitico riguardante la composizione Nuits.
Per Tracce di studio (su www.lemona.it) è apparso un saggio che approfondisce le congiunzioni possibili tra forme di attraversamento ambientale, mediante i passi, e riferimenti a sequenze melodiche, da ricostruire tramite la gestualità, in particolare avendo come supporto i brani pianistici raccolti sotto il titolo Ogives di E.Satie. Il titolo del saggio in questione è il seguente: Flussi movimentati su Ogives di Eric Satie- Uno sfondo mnemonico-corporeo.
Sulle relazioni che possono instaurarsi tra gesto musicale e gesto pittorico Anna Laura Longo ha pubblicato ulteriori scritti avendo anzitutto come punto di riferimento la musica nonché pittura gestuale rispettivamente di G. Kurtág e di S.Hanthai. Si è interessata di pari passo al grafismo musicale e ha prodotto riflessioni sull'evoluzione del segno, con riferimenti ulteriori all'arte di C.Accardi e P.Raspi.
Diverse indagini sono state condotte anche sulle acquisizioni di tipo mnemonico-corporeo, legate agli aspetti performativi e sulla rigogliosità dell'ascolto.
Su tutte queste tematiche sono stati impostati numerosi seminari e incontri.
Nei suoi scritti ha dedicato attenzione alle pratiche improvvisative, in particolare nel testo pubblicato su jazzitalia.net e intitolato La costante alimentazione e retro-alimentazione della coscienza uditiva attraverso le pratiche estemporanee, dove vengono riportate a galla le pratiche pedagogiche dell'argentina Violeta Hemsy de Gainza (pianista e ricercatrice didattica), sulla scorta di alcuni accostamenti con lo stile architettonico di Bijoy Jain e dello studio indiano Mumbai Architects.
È al lavoro attualmente su una ricerca peculiare riguardante il dispositivo del controllo in musica. Essa prende avvio da un approfondimento imperniato sul compositore Mauricio Kagel.
In occasione della realizzazione del corso "Musiche dirimpettaie" (dedicato ai repertori cameristici) è stato redatto uno scritto intitolato Il dispiegamento delle leggi di coerenza in Anton Webern. Resoconto di un percorso formativo con un'indagine interpretativa di Vier Stücke op.7.
Un ulteriore esperimento sul gesto di carattere pre-strumentale è stato portato a termine nel seminario (poi trascritto in un saggio omonimo) intitolato Costellazioni ritmiche su lavagne multistellate.
Nell'anno 2024 è iniziata una collaborazione con ITAMAR (Revista de investigación musical - Territorios para el arte), dove è stato pubblicato il saggio Il concetto numerico e le regole proporzionali tra visibile e udibile, nella sezione Territorios para la creación. Si tratta di una rivista pubblicata dall'Università di Valencia (Facoltà di Filosofia e Scienze dell'Educazione).Nel numero 11 della medesima Rivista è apparso nel mese di luglio 2025 l'articolo Intersecazioni sonore e visive tra orizzontalità e verticalità ("Attraversamenti rinforzati"per nuovi passaggi sistematici).
È in preparazione anche una traduzione in lingua spagnola del saggio Elogio del cinque - Per un utile incantamento, basato su un'esplorazione dei ritmi quinari in musica,con ulteriori estensioni in direzione della danza, del canto, delle arti visive.
Una selezione dei principali saggi e articoli si trova attualmente riunita anche nella sezione intitolata Nei brillanti vortici dell'ascolto all'interno del sito- blog www.sfogliareperintravedere.com
Anna Laura Longo ha intervistato a più riprese compositori e compositrici della contemporaneità. Nel 2015 è apparso per Nuove Tendenze edizioni il volume Universi sonori - Dialoghi sulla musica dei nostri tempi (contenente conversazioni con Federico Costanza, Denis Schuler, Silvia Lanzalone, Carla Magnan, Daniele Corsi, Daniele Roccato, Marcela Pavia). Il volume è a cura di Oriana Rispoli e ne è coautrice Federica Nardacci. All'interno è presente anche un contributo dedicato a Morton Feldman.
Un secondo ciclo di interviste, apparso sul sito www.nuovetendenze.org ha visto coinvolti tra gli altri Francesco Gesualdi, Antonio Caggiano, Stefano Taglietti, Chiara Saccone, Gianluca Ulivelli.
Longo è entrata in dialogo con l'artista sonoro Luigi Berardi, pubblicando riflessioni dal titolo Vibrazioni dell'aere su arpe eoliche su FertiliLinfe -Trimestrale entropico di letteratura, arte e cultura (nella rubrica Nerbo sonoro). Si è anche interessata alla produzione sonora del percussionista svizzero Fritz Hauser producendo in merito diverse riflessioni.
È stata più volte intervistata all'interno di programmi radiofonici in merito alle sue personali ricerche, proponendo volta per volta ascolti di suoi brani.
Su Mescalina magazine (Pensieri liberi e creativi) si ritrovano attualmente diversi stralci diaristici e testimonianze di esperienze sonore compiute.
Pubblicazioni in volume di argomento musicale
- Apparati di suoni metodicamente cruciali (La città e le stelle).Il volume è risultato vincitore del Premio internazionale Lago Gerundo, nella sezione saggistica e critica musicale.
- Viaggio nell'entroterra (Moviment-azioni pianistiche)
In preparazione Epicentri mobili- per un approccio dinamico-estensivo
Scritti sulla danza e opere di tipo verbo-visivo sul gesto coreografico
L'interesse di Anna Laura Longo per le relazioni tra suono, gesto e movimento è sfociato in alcuni scritti specifici, dedicati volta per volta ad Akram Kahn, Merce Cunningham, Emmanuel Eggermont.
Una breve sezione sulla danza nella contemporaneità è apparsa anche all'interno del volume di argomento musicale Apparati di suoni metodicamente cruciali (La città e le stelle). Il titolo del capitolo in questione è il seguente: Linee di tangenza e ampliamenti della riflessione (Nuovi assetti nella danza e nel gesto).
Nel corso del tempo è stato portato a galla il concetto di "attestazione di esistenza" in riferimento al gesto e al suo esplicitarsi all'interno dello spazio scenico, in particolare in occasione della stesura dell'articolo intitolato Un'attestazione di esistenza nelle apparizioni corporali di Lia Rodrigues, pubblicato nella rivista Larecherche, nella sezione "Danza". Nell'articolo in questione, viene analizzato il percorso che ha condotto alla conformazione dello spettacolo Encantado, firmato per l'appunto dalla coreografa brasiliana L. Rodrigues. Più in generale viene ad essere enfatizzato il senso del vivere e del resistere, attraverso la descrizione delle azioni danzate, viste come "forme di emersione",anche in termini di rilascio di libertà.
I corpi, negli scritti prodotti su questo tema, vengono generalmente intesi come "raccoglitori di energia" e viene posta in evidenza la sottigliezza del linguaggio naturale corporeo. Su di esso possono facilmente trovare ancoraggio sia le fluttuazioni danzate libere sia quelle magistralmente strutturate.
Risulta in ogni caso predominante e soggiacente una visione poetica, per quanto concerne la restituzione della parola intorno al gesto e al movimento. Si tratta quindi, pur sempre, di riflessioni di natura poetica.
Intorno alle pratiche improvvisative di Steve Paxton è stato redatto l'articolo Il volto della fiducia - L'evoluzione dai modelli estetici e il ruolo improvvisativo nei percorsi di Steve Paxton, pubblicato su jazzitalia.net
Una recensione intitolata Tra domesticazione ed estetiche di resistenza è stata sviluppata a partire dal Journal de danse n.78, portando alla ribalta uno specifico dibattito sul tema dell'istituzionalizzazione e burocratizzazione dell'arte, con un riferimento particolare alle arti performative (attraverso un'analisi di situazioni svizzere e francofone in primis) e ponendo soprattutto in risalto il criterio di estetica - o estetiche - di resistenza.
Una sezione sul gesto coreografico è stata anche inserita all'interno dell'articolo Elogio del cinque / Presupposti per un utile incantamento, dove vengono meticolosamente analizzati diversi ritmi quinari presenti in composizioni musicali peculiari, estendendo poi il discorso in direzione di linguaggi altri, compresa la danza, la letteratura, le arti visive, la performance. Lo scopo è pur sempre quello di prospettare o un vero e proprio "gioco di risonanze" tra discipline.
Anche l'articolo intitolato Nella sostanza di una sollecitazione primaria: terreni di sensorialità espandibili è basato su un criterio indagatorio analogo e sviluppa infatti una sorta di viaggio esplorativo, con evidenti transizioni argomentative tra discipline e ambiti artistici.
Si inscrive nel novero di questa ricerca l'ideazione del libro- organismo di grande formato intitolato Vision Blanche, dedicato proprio alle relazioni tra spazio scenico e gesto coreografico, Questo lavoro artistico è stato conosciuto a Montréal presso la Mediathèque EDCM e in seguito a Parigi durante il festival di danza contemporanea Signes de printemps. L'opera è stata presente in forma installativa anche a Pesaro durante l'HangartFest e durante la Biennale de la danse a Lione e nel festival CAMPING di Pantin, grazie a una collaborazione con Book on the Move.
Ulteriori presenze a Lugano nella Biblioteca cantonale e a Roma presso Leporello Book.
Tra i seminari legati a questo tema va segnalato: Sui risvolti tensivi dei ritmi puntati e Ritmica riconducibile al movimento. Recentemente è stato messo a punto un ulteriore percorso intitolato L'animazione della struttura binaria (Nuovi focolai duali).
Le esperienze performative di Anna Laura Longo si basano spesso su pratiche gestuali e trasposizioni di tipo corporeo, riconducibili a forme pre-danzate o a movimenti fatti oggetto di stilizzazioni in senso musicale- corporeo e più sottilmente in senso ritmico-corporeo.
Risultano essere strettamente connessi con tali approfondimenti e pratiche artistiche vere e proprie i numerosi percorsi formativi compiuti, incentrati sul thai chi chuan e sul metodo Feldenkrais, a cui si aggiungono le esperienze di training fisico portate avanti in occasione di collaborazioni con attori e registi,in riferimento al concetto di presenza scenica.
Sono stati infine portati a compimento alcuni Studi di decelerazione corporea, all'interno di percorsi di formazione creativa, facendo ricorso all'uso di oggetti e stabilendo al contempo delle proficue e flessibili relazioni tra sfera uditiva e sfera visiva e, ancora, tra coscienza uditiva e pratiche di movimento (strutturato e non).
Attività specificamente pianistica e performativa
Anna Laura Longo come pianista-performer di indole pluridisciplinare è addentrata in ricerche musicali di carattere ampliato. Queste ultime trovano interessanti congiunzioni con la scrittura poetica o drammaturgica e, inoltre, con le arti visive e le pratiche legate al movimento.
Nell'anno 2021 un corpus di sue originali investigazioni musicali è confluito nel volume intitolato Viaggio nell'entroterra [Moviment-azioni pianistiche], organizzato a mo' di pamphlet, con resoconti diaristici relativi a percorsi pianistici sperimentali, sviluppati lungo un intero quinquennio.
Pluripremiata in concorsi di interpretazione pianistica di livello nazionale e internazionale, ha inciso come pianista solista il CD L'ombra della voce (TEM) con musiche di Andrea Amendola.
Come interprete ha elaborato progetti incentrati su musiche di K. Stockhausen, S. Gubaidulina, H. Lachenmann. G. Kurtag, E. Luthiens, A. Schoenberg, A. Berg, A. Webern, G. Ustvolskaya.
Passa con disinvoltura dalla scrittura alle pratiche estemporanee, facendo uso di oggetti tratti dalla quotidianità o appositamente progettati per incrementare le azioni strumentali.
Attualmente è al lavoro su una performance intitolata Studi sulla variegatezza delle durate,dove la dimensione temporale viene indagata sulla base di sottili intersecazioni tra linguaggi e codici espressivi, innescando dei forti vincoli con la tematica della percezione in senso lato.
Alcune delle principali esibizioni hanno avuto luogo a Losanna(Haute Ecole de Musique et Conservatoire), Friburgo(Centre Le Phenix), Roma(Museo degli strumenti musicali, Teatro Kairos, Museo Napoleonico, Accademia di Danimarca, Conservatorio S. Cecilia, Auditorium del Casc, Scatola sonora, Teatro Cantiere) Torino (Educatorio della provvidenza) Monteleone di Spoleto (Teatro Comunale) Madrid (Auditorium de musica creativa).
Ha avuto diverse collaborazioni in contesti teatrali e portato in pubblico sue musiche originali, spesso arricchite di particolari risvolti performativi, tra cui : Velamen, Un barlume ornato di coraggio ansante, Lunghi slanci pausati/ Infiltrazioni in un sogno fotosintetico, Per raschiare le rocce, Dentro fuochi ammutoliti da caotiche distanze.
Tali contributi, in forma di "innesti sonori", sono rientrati anche all'interno di contesti espositivi. Ad esempio in congiunzione con il brano Lembi di germinazione(accompagnato dal sottotitolo "Evocazioni pianistiche") è stato realizzato un impianto installativo di carattere esteso, che consta di un centinaio di calzari ottenuti da grandi quantitativi di pane combusto e disseminati nello spazio messo volta per volta a disposizione, con particolare riferimento a popoli o interi gruppi sociali attraversati da calamità o guerre. L'installazione di tipo visivo porta il titolo Nelle zone di un invalicabile grano e permette di rapportarsi fisicamente con il criterio di impossibilità di attraversamento del suolo. Mentre nel frattempo l'udito è coinvolto nell'ascolto del brano vero e proprio.
In Lucida captazione di urla di mare è prevista- all'interno del pianoforte- un'incorporazione di neo-armature e asimmetrici colli-sculture, appositamente progettati.
In Allegorie sonore vengono sfruttati diversi coltelli, classificati in base a caratteristiche estetiche e sonore per produrre suoni spurii, unitamente a una manipolazione di corde.
In stretta correlazione con il progetto Exfoliación2 è stata invece configurata una performance di stampo composito, che fa leva su pratiche di esfoliazione rivisitate in chiave scenica e dove vengono sfruttati musicalmente spezzoni di fibre e bande elastiche per produrre suoni inediti. Il lavoro musicale è incentrato primariamente sulla cordiera e, in parte, sulla tastiera. L'ambiente anche in questo caso prevede un impianto visuale annesso: i numerosi residui gelatinosi prodotti e artisticamente configurati vengono infatti distribuiti all'interno di cornici, su supporti in elastan e fibre sintetiche e soprattutto su copri-tastiere appositamente rivalutati in chiave visiva. Il tutto ha luogo in concomitanza con l'ascolto del brano vero e proprio. Il titolo Exfoliación2 è stato dato anche a un libro-organismo che non è altro che il risultato dell'azione performativa suddetta. Esso incorpora a tutti gli effetti il brano musicale, prevedendo un ascolto in cuffia. Alcuni esemplari di tale libro-organismo con traccia audio annessa, si ritrovano in importanti musei: in particolare in Spagna a Cáceres (Museo Helga de Alvear), a León presso il MUSAC e ancora in Francia a Tolosa presso il Musée Les Abattoirs, con la variante Matérialisations poétiques e in Svizzera a Montricher, presso la Fondation jan Michalski. In Italia presso la Biblioteca del Castello di Rivoli.
Perno di libertà è il titolo di un progetto in fieri, che vede la mano pianistica come fulcro per elaborare vicissitudini performative inedite, sulla base di teorizzazioni composite.
Tra i principali récital e concerti- spettacolo come solista abbiamo inoltre:
- Sul potere di evocazione del suono
- Lo spazio sorge /Primo stadio di vicinanza /mistero. In questo particolare récital sono indagate le relazioni tra musica e architettura e sono esplicitati dei rimandi alla concezione dello spazio e alla dimensione dell'abitare (testi di A.Loos, C.Sachs, Rem Koolhaas e musiche di A. Schoenberg, G.Ortíz, E Luthiens, A L.Longo). Rientra in tale contesto il brano intitolato Nella pienezza si fa strada un sogno, dove la mano viene avvolta in rotoli plastificati semitrasparenti, di colorazioni contrastanti, per eseguire cluster di varia estensione.
- Come un' eco l'indomani si apre prevede testi di J.Cage e musiche di K.Stockhausen e S.Gubaidulina.
- Nel culto del numero (versione n.1 con musiche di J.S.Bach, L.Berio, A.Berg, K.Penderecki e versione n.2 con musiche di J.S.Bach, J.Cage, A.Pärt, S.Reich)
- Risonanze dal Novecento
- Musiche tentatrici, per una gamma di scelte
Recentemente ha elaborato una performance ispirata al tema Métamorphose et liberté en vol, avvalendosi di lepidotteri in tessuto e in materiali plastificati per portare a compimento le azioni musicali, creando inoltre un ampliamento rispetto a un precedente progetto ispirato alla cosmogonia e alla cosmologia.
Nel mese di giugno 2024 nella rivista L'Age d'Or , nella sezione Scritture, è stato pubblicato un testo descrittivo e di carattere introduttivo (corredato di due brevi componimenti poetici) che fa riferimento al brano pianistico che porta il titolo Dentro fuochi ammutoliti da caotiche distanze.
Diversi compositori si sono basati su sue scritture poetiche per impostare singoli brani o hanno richiesto una sua specifica collaborazione per esecuzioni pianistiche. Un particolare rilievo ha assunto la collaborazione con Federico Costanza (per il brano Storia ignota di un segreto nervo rivoluzionario).
Ulteriori collaborazioni con Natale Romolo (per il brano pianistico Bianco, grigio e blu), Mauro Clementi (per il brano per voce e pianoforte Ribattute sillabe neganti), Andrea Amendola (per diverse azioni musicali e poetiche, soprattutto ruotanti intorno al volume Plasma, pubblicato da Fermenti edizioni).
Con Natale Romolo è stato creato anche un lavoro di teatro musicale intitolato Basileus, portato in scena presso l'Auditorium dell'Università Tor Vergata, sotto la direzione di Alfredo Santoloci con la collaborazione di un ensemble di strumentisti e strumentiste e voci recitanti. In particolare : Maurizio Schifitto, Edoardo Pirozzi, Nasim Saad, Matteo Martizi, Marco Belocchi, Flavio Favale e Barbara Alesse.
Con Tonino Scalia (attore e mimo) è stato portato in scena lo spettacolo Fleur (regia di Sandro Mabellini) a cura dell'Associazione La Bottega dei Varii.
Anna Laura Longo ha anche sviluppato diversi Monologhi con apporti pianistici, dove gli interventi sono sia musicali sia vocali, sulla base di componimenti poetici o in prosa.
Nel recente progetto intitolato Pianoforti eterocliti si ritrovano condensate diverse ipotesi di unificazione tra musica e arti. Ne fa parte l'azione pianistica basata su un canovaccio di sofisticate azioni e realizzazioni sonore e che porta il titolo L'apertura di uno scenario si arroventa nella plasticità degli enigmi a cui si aggiunge il percorso visuale e pianistico Sfondi Udibili.
Con la Compagnia dei poeti (guidata da Marco Palladini) ha collaborato come voce recitante e come compositrice/ interprete per lo spettacolo Pilade di P. P.Pasolini In questa circostanza sono nati alcuni dei brani successivamente raccolti sotto il titolo Allegorie sonore.
Alcuni interessanti lavori si basano su un'elaborazione del silenzio in chiave performativa e gestuale.
Si è esibita come pianista solista con orchestra, sotto la guida di Andrea Palmacci, portando in pubblico di W.A.Mozart il Concerto in do min. KV491.
Nel 2007 ha avviato e dato impulso a uno studio- atelier denominato "Territorio di stimolazione sonora" in Roma, di cui è attualmente responsabile. Si tratta di un luogo dedicato alla formazione musicale, seguendo delle articolate ipotesi di didattica sperimentale e di formazione creativa, unite a ricerche sonore. Ha elaborato in tale contesto uno stile operativo definito "dinamico-estensivo" descritto e documentato in varie pubblicazioni.

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